Modello degli Acquedotti MOSAV

Modello degli Acquedotti MOSAV

L'art. 6 della l.r. n. 17/2012 prevede che:
Il modello strutturale degli acquedotti del Veneto, approvato dalla Giunta regionale con deliberazione 16 giugno 2000, n. 1688 “Modello strutturale degli acquedotti del Veneto. [MOSAV] Approvazione ( LR n. 5/1998 art. 14)” (BUR n. 62/2000), individua gli schemi di massima delle principali infrastrutture acquedottistiche necessarie per assicurare il corretto approvvigionamento idropotabile nell’intero territorio regionale nonché criteri e metodi per la salvaguardia delle risorse idriche, la protezione e la ricarica delle falde.
Al modello di cui al comma 1 si conforma ciascun Consiglio di bacino secondo le modalità e per i fini di cui all’articolo 7, comma 2.
La Giunta regionale, sentita la commissione consiliare competente, che si esprime entro trenta giorni dal ricevimento della proposta decorsi i quali si prescinde dal parere, approva gli aggiornamenti del modello strutturale.
Le risorse idropotabili, individuate nel modello strutturale degli acquedotti per l’alimentazione delle infrastrutture acquedottistiche di interesse regionale, costituiscono risorse strategiche per la collettività e devono essere prioritariamente destinate all’utilizzo per fini acquedottistici; spetta alla Giunta regionale mediante il modello strutturale degli acquedotti l’individuazione della localizzazione e della potenzialità delle fonti idropotabili di prioritario interesse regionale.
La Regione interviene ad integrazione della pianificazione d’ambito, a sostegno delle aree caratterizzate da bassa densità abitativa ed elevati costi di investimento e di servizio, con particolare attenzione per le aree dell’ambito territoriale ottimale Alto Veneto, per favorire con propria contribuzione, la realizzazione di strutture ed infrastrutture di approvvigionamento, adduzione ed accumulo, essenziali per la qualità del servizio idrico integrato

Il MOSAV è costituito dalle grandi reti acquedottistiche regionali che interconnettono gli acquedotti dei vari gestori locali. La grande infrastruttura è in grado di garantire:
a) sicurezza nelle forniture di acqua di buona qualità;
b) risparmio energetico;
c) minori perdite idriche;
d) capacità di interscambio tra i vari gestori, che possono soccorersi a vicenda in caso di necessità.

La Regione del Veneto ha assegnato a Veneto Acque la concessione per la costruzione del MOSAV, da ultimo aggiornata con DGR n. 1946/2020 e n. 1899/2020.

Veneto Acque ha già completato la prima parte del MOSAV, ovvero lo Schema degli Acquedotti del Veneto Centrale (SAVEC), che dal campo pozzi di Camazzole nell'alveo del Brenta, interconnette le aree di Venezia, Chioggia e del Veneto sud orientale, mediante una rete di grandi dimensioni (DN1000-1200) della lunghezza di oltre 150 km. La grande infrastruttura, del costo di circa 170 mln di euro, è stata completata nel 2020 e quindi ceduta ai gestori del servizio idrico integrato.

La Società è oggi fortemente impegnata nella realizzazione di una seconda parte del MOSAV, ovvero la direttrice Lonigo-Piazzola sul Brenta, in grado di contirbuire al superamento del'emergenza PFAS, su cui si rinvia alla relativa pagina tematica.

Una prossima sfida sarà l'aggiornamento del MOSAV, con particolare riferimento agli interventi maggiormenti prioritari nella pianificazione regionale, come previsto dalla recente DGRV n. n. 1382 del 20 novembre 2023.

Data di ultima modifica: 11/01/2024

Documenti allegati
DGRV n. 1382 del 2023 11/01/2024 (228.86 KB)

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